"Erano le 3.32 del 6 aprile di due anni fa... in molti posti la gente continuava a sognare, in altri la gente cominciava a tremare...
Erano le 3.32 del 6 aprile di due anni fa... e, come direbbe Ungaretti, delle case de L'Aquila non è rimasto che qualche brandello di mura...
Erano le 3.32 del 6 aprile di due anni fa... e il terremoto ha distrutto tutto portando con sè paura, tristezza, sconforto e voglia di farcela in onore di quelli che.. volevano farcela.
Erano le 3.32 del 6 aprile di due anni fa... e L'Aquila si è svegliata nella notte nella speranza di salvar qualcuno che ormai non c'era più...
Erano le 3.32 del 6 aprile di due anni fa... e la città si è riempita di SILENZIO...un'assordante silenzio...
Sono passati due anni da quella notte....
L'Aquila prova a rialzarsi...
alcuni provano a farla rialzare...
ognuno prova di per sè a rialzarsi...
ma se c'è una cosa che rimane
e diventa sempre più assordante
è proprio.... il SILENZIO!"
Ciao a tutti...
Sono una ragazza abruzzese che vive sulla costa a circa 100 km da L'Aquila.... e da quest'anno studio lì...Fin da piccolina ho sempre pensato che un giorno sarei venuta a studiare e abitare a L'Aquila nel periodo universitario....Nell'aprile 2009 stavo per diplomarmi e dopo qualche mese mi sarei ritrovata felice a L'Aquila per studiare e un giorno realizzzare il mio sogno: diventare maestra! Poi... alle 3.32 del 6 aprile di 2 anni fa.... la terra ha tremato. Nonostante la lontananza, la scossa si è sentita così forte da farci vivere giornate da incubo...e facendoci immedesimare ancora di più con i nostri vicini aquilani colpiti in pieno dalla potenza della scossa. Pur non sapendo con precisione dove fosse stato l'epicentro, la prima cosa che ho detto qualche minuto dopo è stata... "Io a L'Aquila non ci vado" e così ho optato per un'altra università per stare più tranquilla.... Ad agosto dello scorso anno, però, ho preso la decisione.... vado a studiare a L'Aquila.
Ovviamente non ho preso casa perchè preferisco viaggiare piuttosto che rimanere lì....Dopo la scossa, son ripassata a L'Aquila per la prima volta che avevo già deciso di fare il test di ammissione...e quindi con la consapevolezza che dopo un mese mi sarei ritrovata lì.... Prima impressione? La città degli orrori.
Di molto case ciò che resta è solo il primo e l'ultimo piano e magari il piano di mezzo non esiste più....completamente aperto....senza mura... In altre case delle crepe grosse percorrono l'intera parete... Ho subito la sensazione che non sembra siano passati già 14 mesi...tutto è fermo.
Torno spesso nei mesi successivi ma fino a gennaio non ho modo di vedere molto altro...la strada che percorro è sempre la stessa...le case che vedo son sempre le stesse...alcune sono intatte, altre distrutte, altre rovinate...Una mattina di gennaio con la mia amica...con la quale avevo visto per l'ultima volta L'Aquila solo qualche mese prima della scossa, decidiamo di far una "passeggiata" per la cossidetta "zona rossa"...
Arrivati alla piazza della croce rossa, ci addentriamo nelle vie del centro storico...la prima impressione, sinceramente, non è così drammatica..sapendo di cosa c'è stato...l'impatto non è inizialmente fortissimo...qualche casa puntellata, qualche crepa ma, almeno esternamente, gli edifici si reggono in piedi...però, pensiamo...magari dentro non esistono più...I brividi iniziano a venire quando le prime persone che ci troviamo di fronte sono i soldati che non hanno più abbandonato la città e sono lì all'entrata del centro storico...ci guardano sicuramente capendo che abbiamo intenzione di camminare per quelle strade e vedere com'è la situazione realmente. Pian piano che si prosegue...si notano stradine ancora interrotte e piene di macerie...locali chiusi...tutto abbandonato..senza vita...man mano che ci si avvicina a Piazza Duomo..si notano grossi palazzi in piedi con tantissimi puntelli e altri palazzi retti solo da....un elastico.... i brividi.....
Arriviamo a piazza Duomo, la piazza che prima era sempre piena di bancarelle nei giorni di mercato...ora c'è solo un pò di neve dei giorni appena passati raggruppata in una parte, qualche aquilano forse nostalgico che cammina per la piazza o scambia due chiacchiere con qualche concittadino e c'è la chiesa con la cupola crollata coperta da un telo bianco e una specie di impalcatura..per il momento decidiamo di riprendere il cammino verso quelle strade che due anni fa erano così piene di vita, di sogni e di speranza...e ora ci appaiono così vuote..Proseguendo, abbiamo il pensiero di voler dedicare una preghiera ai ragazzi scomparsi che abitavano nella casa dello studente, simbolo del sisma aquilano..per arrivarci si deve percorrere una strada a senso unico...la strada forse più danneggiata...restiamo senza parole... dalla strada si vedono casa senza mura esterne e riusciamo a vedere i letti, le televisioni, i computer, i mobili...di tutto...che sensazione...vorremmo che ci fossero delle mura trasparenti ma la realtà è un'altra: le mura non ci sono proprio! Camminando camminando si arriva vicino alla casa dello studente..decidiamo di fermarci a una ventina di metri di distanza perchè dato il traffico, è difficile avvicinarsi...ora non c'è più nulla...c'è un vuoto lì...e fuori ci sono le foto dei ragazzi che abitavano lì e che ora non ci sono più e i fiori...inutile raccontare altro... i brividi aumentano... Per tornare verso piazza Duomo proviamo a passare per una stradina secondaria, sperando non fosse bloccata come quasi tutte le altre viste finora e, infatti, non lo è... è una stradina secondaria...quindi traffico non ce n'è proprio..anzi, non passa proprio nessuno...è una stradina in salita...si respira un'atmosfera struggente...di colpo vediamo delle macerie per terra...sono i resti di una casa totalmente crollata...ora non c'è più nulla...si vedono i pavimenti della cucina e i tubi del gas...tutto il resto non c'è più...Senza parole proseguiamo in totale silenzio per quella strada...Troviamo case con porte semiaperte...molto probabilmente sono così da quella notte...nessuno le ha più toccate...nulla è stato fatto...è assurdo...tutto fa pensare a cosa ha subito quella notte questa povera gente e ci avviciniamo così, nuovamente, a piazza Duomo. Sentiamo provenire una leggera musica di sottofondo da un bar appena riaperto.... tornano i brividi che ci hanno fatto compagnia per tutto il percorso... forse c'è ancora vita...forse c'è ancora speranza...però di certo..sentire quella musica dopo aver visto certe cose dà una sensazione così strana... Prima di tornare a casa qualche minuto a leggere le poesie dedicate dalla gente agli amici scomparsi o al ricordo di quella notte...e su una sbarra di ferro...tanti fiocchi verdi quante le persone scomparse... verde speranza, come quella musica...forse... Una cosa però ci resterà per sempre impressa.... nonostante la musica...la cosa che più colpisce quando si cammina per queste strade è il SILENZIO! il silenzio di queste strade è un qualcosa che non si può descrivere...un silenzio che chiede di essere ascoltato..è assordante...davvero assordante...
Questo è quello che in questi mesi di studentessa a L'Aquila ho visto con i miei occhi...e son contenta di aver trovato questa occasione per raccontarlo per far capire che attualmente L'Aquila è ancora in fase di messa in sicurezza...e la ricostruzione sembra proprio così lontana...non crediamo alla tv...visitiamo L'Aquila e rendiamoci conto con i nostri occhi di come realmente, purtroppo, stanno le cose.
Grazie Giulia...
Ciao Laura!Davvero molto triste pensare a questa situazione quando infatti alla tv "certe facce" quasi sorridenti promettevano in breve tempo interventi ed aiuti!Un abbraccio a questa ragazza e alle tante persone che sono state coinvolte direttamente!Bacioni!
RispondiEliminaCiao Laura, passa a trovarmi, c'è un premio per te!!!
RispondiEliminaBuona settimana.
un abbraccio.
Ila